Nei boschi in questo periodo si possono ammirare gli intensi colori autunnali prima del riposo invernale e la pianta della castagna si inserisce armoniosamente in questo quadro che la natura ci regala.
Dopo il risveglio della primavera, quando in estate sbocciano i suoi profumati fiori, questa pianta attraverso il lavoro delle nostre infaticabili api che trasformano il nettare in miele, ci regala anche
l'ottimo miele di castagno con la sua tipica colorazione scura e dalle tante proprietà benefiche.
In Sardegna utilizzato anche per la preparazione del rinomato torrone.
Le castagne hanno rappresentato in un recente passato una vera e propria risorsa alimentare. Un tempo era conosciuta anche come il pane dei poveri, oggi invece non è più così perché il loro costo è notevolmente cresciuto negli ultimi anni. Le castagne hanno avuto un importante ruolo nella cucina tradizionale sarda, sono l'ingrediente base per creare ottimi dolci, marmellate, da fare arrostite, bollite o ridotte in farina.
Si prestano dunque per la preparazione di varie pietanze come il castagnaccio, ma anche per fare torte, le frittelle e le crepes.
Con gli aromi di montagna e le patate si preparano poi prelibate minestre e in certe zone anche la polenta. Essendo un frutto molto ricco di amidi la castagna non andrebbe però associata a legumi o cereali.
In Sardegna un tempo erano merce di scambio tra la Barbagia zona di castagne e il Campidano grande produttore di grano e cereali. Le castagne erano il frutto di un faticoso lavoro tutto fatto a mano, dove c'erano i battitori che scuotevano gli alberi e facevano cadere a terra i ricci delle castagne e le contadine che le raccoglievano. Dopo raccolte venivano interrate in delle buche sempre nel bosco, coperte con delle foglie secche e lasciate ad essiccare per circa un mese, passato questo tempo si potevano estrarre dai ricci ed erano pronte per i vari usi. In Sardegna a fine Ottobre ogni anno, nel paese di Aritzo nel cuore della Barbagia, è dedicata la Sagra delle castagne e delle nocciole. Grande festa con degustazione di castagne arrosto e bollite, insieme ad altre prelibatezze gastronomiche tipiche del luogo, il tutto accompagnato dal buon vino locale. Un paese circondato da una fitta vegetazione con tanti castagneti e noccioleti, dove la regina incontrastata è la castagna. Sembra che il nome di questo paese in sardo antico significhi appunto riccio, come quello della castagna.
La castagna ha il colore e il profumo dell'autunno, un prodotto che la natura da sempre generosamente ci regala. Il periodo della raccolta è un evento a cui unire anche il piacere di una bella passeggiata per i boschi che dopo le piogge si ricoprono di verde. Il muschio si risveglia a tratti circondato da funghetti che hanno l'odore buono della terra. Mi sdraio nella tenera erbetta e osservo il luogo magico in cui mi trovo, dove si fondono tante sensazioni e senti una profonda gratitudine per ciò che ti circonda.
Ricordo una poesia dedicata alla castagna che da bambina mi piaceva tanto, non so se i bimbi oggi ancora la conoscono
Son frutto gustoso
ho il riccio spinoso
la buccia moretta
son dolce e duretta
se in acqua son cotta
mi chiamo ballotta
se al forno son posta
io son caldarrosta
io vivo in montagna
e mi chiamo castagna
Alla prossima ciao a tutti.
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