Frutti antichi ormai dimenticati


Sono frutti che madre natura ci mette sotto il naso in ogni angolo di stradine di campagna, ma anche ai bordi di strade provinciali che noi sistematicamente ignoriamo perché scomodi da mangiare e anche da raccogliere.


Il sorbo è una pianta che negli anni passati veniva utilizzata nei giardini non solo per la bontà dei suoi frutti ma anche per la straordinaria bellezza dei suoi fiori e del suo fogliame. Quando i frutti sono maturi le sorbe somigliano a delle piccole mele dal colore giallo-rosso con un profumo molto intenso. Un tempo venivano raccolte ancora acerbe e conservate nei solai sulla paglia fino alla completa maturazione.


Il pero selvatico è considerato la pianta da cui hanno avuto origine tutte le altre specie di pere. La generosa fioritura del pero selvatico è dopo il mandorlo il segno più evidente dell'arrivo della primavera. E' un piccolo albero con rami spinosi su cui, dopo l'abbondante fioritura, crescono delle piccole pere che maturano intorno a Ottobre, in alcune zone i contadini ancora le raccolgono.


In passato molte di queste piante venivano innestate dai pastori dando vita così ad altre varietà di pere. I loro frutti avrebbero così dissetato loro e le loro greggi. Ancora oggi noi ne cogliamo i frutti come queste che abbiamo raccolto ai margini delle strade durante le nostre escursioni in giro per la Sardegna.


Nasce spontaneamente nelle campagne, nelle colline, in mezzo alle rocce e anche sui tetti di qualche casa abbandonata. Il fico d'india si trova quasi dappertutto qua in Sardegna sopratutto nei terreni aridi e sassosi. In passato questa pianta veniva utilizzata per creare delle bordure invalicabili tra un campo e l'altro e ancora oggi le troviamo al loro posto.


La sua diffusione è opera degli uccelli che mangiando i frutti ne disperdono i semi. I frutti che cominciano a maturare adesso vanno raccolti con le dovute precauzioni proteggendosi le mani perché hanno parecchie spine. Vanno poi spazzolati e lavati bene  per levare via anche le spine più piccole. Si asciugano, si incide la buccia a metà e si apre per assaporarne la dolce polpa.


Il prugnolo selvatico in passato era più diffuso, oggi lo troviamo ai bordi delle stradine di campagna dove si sono salvati dall'agricoltura intensiva a cui tutto disturba e tutto distrugge.


Quando in primavera fiorisce diventa una nuvoletta candida e profumata con tantissimi fiorellini. I suoi frutti che sono molto aciduli e aspri diventano dolci dopo le prime gelate. Nelle credenze popolari era considerato un albero magico capace di allontanare le negatività e veniva quindi piantato davanti alle case. Dai suoi rami si costruivano anche le bacchette per la divinazione così come si fa con quelle del nocciolo e dell' olivo selvatico. Tutte credenze popolari, ma io rimango del parere che nelle leggende c'è sempre un fondo di verità.


Il rovo cresce spontaneamente in gran parte del territorio sardo, si diffonde ai margini dei campi e dei boschi e diventa facilmente infestante se non viene controllato. Le more selvatiche sono i frutti del rovo che si possono raccogliere ai bordi di molte strade facendo attenzione alla tantissime spine, ma non c'è rosa senza spine e la bontà di questi piccoli frutti vale sicuramente qualche graffio. Nonostante sia un frutto sottovalutato la mora selvatica oltre che squisita se raccolta a giusta maturazione è anche ricca di tante sostanze benefiche.


Tanti altri sarebbero ancora i frutti di cui vorrei parlare come le giuggiole,i corbezzoli ecc... prossimamente lo farò. Quanti valori e quanti sapori di una volta stanno scomparendo, la frutta di oggi è più grande, più colorata, senza ammaccature. Se c'è l'uva senza semi, le pesche senza peluria, le fragole più grandi ma che all'interno hanno la polpa bianca invece che rossa e non si sa più quale sia il loro gusto è perché l'abbiamo voluto noi consumatori con le nostre scelte. Tutto questo non solo a discapito del sapore ma anche e sopratutto dei valori nutritivi di un frutto che di naturale non  ha più niente. Sono tantissime ormai le varietà di frutta che sono scomparse dai campi e dalle nostre tavole. In un tempo non lontanissimo questi frutti erano preziosi perché garantivano un ottima riserva di cibo ed era gratuito. Oggi lo stile di vita è diverso e le abitudini alimentari sono condizionate dalle mode culinarie del momento, dal consumo di massa e anche da una scarsa conoscenza di quella che è la tradizione contadina. Siamo ormai abituati a cercare frutti esotici proveniente da paesi lontani che paghiamo a caro prezzo. Questi frutti antichi e ormai dimenticati sono un patrimonio da proteggere per recuperare e salvare la biodiversità oppure un domani dovremo  raccontare ai nostri nipoti c'erano una volta...


All'ombra di questa secolare pianta di pero selvatico c'è chi apprezza i frutti antichi ormai dimenticati.
Alla prossima ciao a tutti.

Commenti

  1. Sono assolutamente d'accordo! Quanti ricordi della mia infanzia al centro della Sardegna...e che scorpacciate salutari... senza antiparassitari....
    Sarebbe interessante anche ricordare le erbe selvatiche...altro che verdure coltivate in serra!!!

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    1. Verissimo, madre natura ci fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere.
      Il mondo di oggi però ci distrae con prodotti più allettanti ma finti. Grazie mille per la tua testimonianza ciao...

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  2. Da piccola ricordo delle pere che si raccoglievano a novembre e si lasciavano maturare sulla paglia,si mangiavano a natale. Che nostalgia

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    1. Vero, erano le piccole e semplici cose che davano sapore alla vita e riempivano l'animo di gioia🥰 grazie per la tua gentilezza ciao ...

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    2. Da anni ammiravo nel mio uliveto un arbusto snello che in primavera aveva tantissimi fiorellini bianchi e profumati; in inverno invece era carico di questi piccoli frutti blu che consideravo velenosi

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    3. Ciao, in effetti sono amarognoli e traggono in inganno se mangiati quando non sono ben maturi. Il prugnolo è ottimo dopo le prime gelate.

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  3. Ricordo da bambina mio padre conservava i fichi d India nella paglia e li gustiamo a dicembre

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    1. Prima si sapeva come fare tesoro dei regali di madre natura😊 grazie davvero per la tua testimonianza ciao...

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  4. Io ho avuto la fortuna di aver piantato un alberello di sorbe e ne mangio in quantità anche fate seccare nel caminetto, che goduria!!!!!

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    1. Che bello, non sapevo si potessero far seccare al caminetto. Grazie mille per la tua gentilezza 😊

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  5. Ho un piccolo appezzamento di terreno che mi piacerebbe piantumare con alberi da frutto di varietà antiche...temo non sarà semplicissimo però.
    Intanto il reperimento delle piante , poi preparare il terreno in base alle diverse necessità delle suddette ...
    Avrò di che divertirmi da quì a primavera

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    1. Ciao Andrea, non sai quanto mi ha fatto piacere leggere il tuo commento. Riuscirai sicuramente, hai un bellissimo entusiasmo che ti sostiene in questo importante progetto. Grazie davvero per la tua gentilezza 😊

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  6. Tra questi frutti straordinari voglio ricordare anche il mirto selvatico, ho appena preparato il liquore e la confettura, ho fatto negli anni scorsi anche la confettura di bacche di rosa canina, tutte cose golosissime, viva la natura sempre prodiga a, fornirci questi bei frutti.

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    1. Ciao, verissimo. Ho dedicato tempo fa' una pagina del blog a questo piccolo ma eccezionale frutto e mi fa immenso piacere sapere che ci sono sempre più persone che sanno apprezzare ciò che la nostra terra continua a regalarci nonostante tutto.
      Complimenti davvero per tutte le squisitezze che sei riuscito a preparare e un grande grazie per la condivisione.

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  7. Ottima idea quella di diffondere queste notizie,sono certo che tra non molto verranno MOLTO utilia tutti gli uomini!!

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  8. Quando ero piccolo mio zio
    Aurelio aveva la passione dell' innesto delle piante ricordo i frutti di amolo innestati con le gocce d'Oro , il cigliegio selvatico innestato con i duroni di Marostica, le susine le pere e le prugne del suo giardino, sapori ormai persi...grazie x condividere la passione x i sapori naturali ed antichi ;) Enrico.

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    1. Ciao Enrico un grande grazie per la tua testimonianza. Bellissimi ricordi i tuoi che vanno custoditi ma anche tramandati affinché non vada perso il rispetto che dobbiamo avere per chi ci nutre, la nostra cara madre terra.

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  9. La terza foto non è di un sorbo, bensì di un nespolo italiano. Difatti le nespole gialle che tutti ben conosciamo e che sono molto diffuse in italia sono invece originarie dell'estremo oriente, Cina, Giappone.

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    1. Ciao Gino, ma infatti nella terza foto dico che è un però selvatico. Se guardi bene si differenza dal nespolo sia per le foglie che per i frutti.

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    2. La terza foto, stai tranquillo, è un però selvatico.

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    3. Ciao, grazie per la tua testimonianza.

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  10. Frutti che ti portano all'infanzia tutti genuini quando li trovo li mangio sempre son buonissimi ciao a tutti da Cicciano Napoli

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    1. Ciao, condivido il tuo pensiero, grazie mille per la testimonianza 😊

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